Osaka e il mio primo impatto con il Giappone

Come raggiungere Osaka dall’aeroporto

Dopo un lungo viaggio, durato ben 14 ore, l’emozione e l’eccitazione di scendere dall’aereo e mettere piede sul suolo giapponese si faceva sempre più irrefrenabile.

Dopo aver ritirato i nostri bagagli, non ci restava che trovare un un mezzo per arrivare a Osaka, raggiungibile sia con il treno, sia con l’autobus. Nel caso si abbia bisogno di informazioni basta recarsi al Kansai Tourist Information Center, che si trova all’interno dell’aeroporto.

Per raggiungere il nostro hotel, abbiamo deciso di prendere il treno, ma ecco che sorge il primo problema. Le macchinette per fare i biglietti!!

Sarà stata colpa del volo, ma in quel momento ci sembrava la cosa più complicata sulla terra.

Per fortuna in soccorso arriva una delle tante “hostess” della stazione che in pochi istanti ci fa vedere, con estrema cortesia e non facendoci sentire due totali imbranati, come è semplice fare un biglietto. 🙂

Decidemmo di comprare quelli per il treno Kansai Airport Rapid Service al costo di 1.060 Y (meno di 10 euro, dipende dal cambio). In poco più di 30 minuti siamo arrivati alla stazione Tennoji di Osaka e da lì abbiamo preso un altro treno per arrivare alla stazione Temmabashi al costo di 240 Y, la fermata più vicina al nostro hotel.

La cortesia dei giapponesi

Ricordo ancora quel giorno; pioveva e noi non avevamo nemmeno un ombrello. Arrivati a Temmabashi, presi il mio cellulare e avviai Google Maps per cercare il percorso che ci aqvrebbe portato al nostro all’hotel, ma….piccolo intoppo!!! Non avendo internet a disposizione, Google Maps non ci mostrava l’itinerario. Aiuto!!! Come fare? Personalmente mi era venuta una certa ansia, ritrovarmi in una città come Osaka, sotto la pioggia e non sapere dove andare…

Conoscendo l’estrema gentilezza dei giapponesi, soprattutto verso i turisti,  dopo un paio di minuti di smarrimento abbiamo deciso di chiedere a due ragazzi che ci hanno addirittura “accompagnato” direttamente all’ingresso del nostro hotel.

Bene, li ringraziamo e stanchi morti siamo entrati, sistemati nella stanza e siamo subito scesi in strada per cercare qualcosa da mangiare.

La nostra prima meta è stato il Seven Elevan, un kombini (negozio che vende di tutto) aperto 24 ore su 24, dove ci prendemmo un paio di sandwich e alcuni snacks per iniziare i nostri test. Di kombini come questo ce ne sono molti e anche a distanze ravvicinate, solo nella nostra strada ce ne erano 4 o 5.

Ritornammo in hotel con i nostri acquisti e dopo aver mangiato, abbiamo preso le nostre reflex per dirigerci verso il castello di Osaka, una delle principali attrazioni della città.

Il Castello di Osaka

Vista del Castello di Osaka
Vista del Castello di Osaka

Costruito nel 1586 dal Generale Hideyoshi e ricostruito nel 1931, il Castello è circondato da un fossato e un grande parco dove, in primavera, si possono ammirare i ciliegi in fiore (stagione dell’hanami).

Attraversando il parco, mi ha incuriosito molto vedere come intorno ad un edificio così antico e storico si innalzano edifici e grattacieli moderni.

Sapevo che all’interno del Castello vi avrei trovato un museo che ospita 10.000 manufatti storici e mi sarebbe piaciuto molto visitarlo. Purtroppo però lo trovai chiuso, ma se vi doveste trovare da quelle parti, vi consiglio di non perderlo. Non costa molto e dalla cima del Castello si ha una bella vista della città.

Il prezzo per l’ingresso è di 600 yen per gli adulti ed è gratuito per i bambini al di sotto dei 15 anni ed è aperto dalle 9.00 alle 17.00.

Non potendo entrare nel museo, siamo rimasti nella zona di fronte al Castello, un grande spiazzale con aree verdi, panchine e alcuni chioschetti dove è possibile trovare, oltre ai souvenir, molte cose da mangiare.

Ovviamente non potevano mancare le “famose macchinette(jidōhanbaiki) e trovandone una con i gelati, non abbiamo potuto resistere alla tentazione di provarne uno. Ci siamo presi il Choko Monaka Jumbo, una specie di waffle ripieno con gelato alla vaniglia e cioccolato.

jidōhanbaiki, i famosi distributori giapponesi

Vista la stanchezza ci siamo diretti verso l’albergo, fermandoci nuovamente al kombini per prendere qualcosa per la cena. Abbiamo optato per un “tonkatsu con riso al curry” e dei tramezzini che ci siamo gustati in hotel. Finalmente potevamo risposarci e rimetterci in forma per il giorno seguente che ci avrebbe portato nella città di Kyoto.

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Viaggio a Osaka, Grafica Pinterest 1
Viaggio a Osaka, Grafica Pinterest 2

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Elena Vizzoca

Ciao! Mi chiamo Elena e sono una fotografa freelance. Ho seguito manifestazioni sportive nazionali e internazionali, concerti, spettacoli e moda. La mia passione per i viaggi mi ha portato ad ampliare il mio sito fotografico, inserendo la sezione travel, dove, attraverso le mie foto, racconto le mie esperienze di viaggio e le mie emozioni.

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