Alla scoperta di Kyoto, l’antica Capitale del Giappone: il Kinkaku-ji

 

Immaginando giardini zen, templi buddisti, santuari shintoisti, geisha e quant’altro, Kyoto è stata la prima città a rientrare nel nostro programma di viaggio. Se si vuole assaporare un po’ di storia e tradizione, infatti, è il luogo ideale.

La città dei “mille templi” (circa 1600), per noi è stata una meta irrinunciabile non solo per la sua cultura, ma per il suo innegabile fascino.

L’antica capitale giapponese e sede imperiale dal 794 al 1868, risulta essere, infatti, una delle città più importanti del Giappone per cultura e tradizione.

Un luogo, insomma che sicuramente merita di essere visitato, una tappa obbligatoria per chi visita il Sol Levante per la prima volta.

Come raggiungere Kyoto da Osaka

Kyoto Station

Il mezzo più comodo per raggiungere Kyoto è sicuramente il treno.

Usciti dal nostro hotel, infatti, abbiamo raggiunto la fermata più vicina della Osaka Loop Line per arrivare a Osaka Station e abbiamo preso il treno JR Special Rapid Service, che ci ha portato a Kyoto Station in poco più di 30 minuti.

Arrivati alla stazione, abbiamo acquistato per comodità l’abbonamento giornaliero per gli autobus, per noi il mezzo più comodo per girare la città.

Il Kinkaku-Ji temple

Il primo luogo che abbiamo scelto di visistare è stato il famoso padiglione d’oro, il tempio Kinkaku-Ji, dichiarato Patrimonio Mondiale dall’UNESCO nel 1994.

Prima di raggiungere il tempio, si passa per un grande viale immerso nel verde che ha generato sensazioni di pace e tranquillità, interrotta all’improvviso da un “gong” proveniente da una Bonsho (grande campana buddista usata dai monaci per il richiamo alla preghiera).

Ingresso del parco del Kinkaku-ji

Alla fine del viale, eccolo che appare in tutta la sua bellezza, circondato da un laghetto che “riflette a specchio” (chiamato Kyoko-chi, ossia il Lago a Specchio) e dal suo immenso giardino. Purtroppo non è possibile entrare nel tempio, ma la vista dall’esterno lascia veramente senza parole.

Stagno Anmintaku

Ci siamo soffermati dunque per scattare qualche foto e abbiamo proseguito il percorso, giungendo allo stagno Anmintaku, famoso perchè si dice che non asciughi mai. Superando il lago abbiamo trovato delle statue dove la gente lancia le monete per ottenere la buona sorte.

Continuando la passeggiata attraverso il giardino si giunge alla sala da tè Sekkatei per poi passare alla zona più spirituale del luogo, il tempio Fudōdō.

All’uscita abbiamo trovato dei negozietti con i souvenir e un chioschetto dove abbiamo comprato una granita alla fragola con dentro dei mochi.

Infine ci siamo diretti alla fermata dell’autobus per raggiungere la nostra prossima tappa: il Fushimi Inari.

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Elena Vizzoca

Ciao! Mi chiamo Elena e sono una fotografa freelance. Ho seguito manifestazioni sportive nazionali e internazionali, concerti, spettacoli e moda. La mia passione per i viaggi mi ha portato ad ampliare il mio sito fotografico, inserendo la sezione travel, dove, attraverso le mie foto, racconto le mie esperienze di viaggio e le mie emozioni.

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