Alla scoperta di La Candelaria: Un tesoro nascosto a Tenerife

Alla scoperta di La Candelaria: Un tesoro nascosto a Tenerife

Situata sulla costa orientale di Tenerife, l’incantevole località di La Candelaria è una destinazione che merita di essere scoperta durante il tuo viaggio nelle Isole Canarie.

Spesso trascurata dai turisti, questa pittoresca cittadina offre una combinazione affascinante di storia, cultura e bellezze naturali, rendendola una tappa imprescindibile per gli amanti delle scoperte autentiche.

La Candelaria è anche un luogo di culto di primaria importanza nelle Isole Canarie ed è considerata una delle destinazioni di pellegrinaggio più significative in Spagna. Anche per chi non pratica la religione, questa affascinante cittadina merita sicuramente una visita, specialmente se si desidera assaporare l’autenticità del luogo e conoscere meglio quella parte dell’isola meno frequentata dai turisti.

Scopriamo insieme cosa rende La Candelaria così speciale e perché dovresti includerla nel tuo itinerario.

Un’atmosfera storica

La Candelaria è un luogo ricco di storia, con le sue radici che affondano nelle antiche tradizioni guanci, i nativi delle Canarie. Infatti, quando visiti La Candelaria, avvertirai immediatamente il senso di connessione con il passato che pervade la zona.

Cosa vedere a La Candelaria

La Basilica di Nostra Signora della Candelaria

La Basilica di Nostra Signora della Candelaria, situata nel cuore della città, è un imponente esempio di architettura gotica. All’interno di questa magnifica struttura risiede la statua della Vergine della Candelaria, conosciuta affettuosamente come “La Morenita,” la patrona delle Isole Canarie.

Questo santuario religioso attrae annualmente circa 2,5 milioni di pellegrini, ciascuno dei quali giunge con profonda devozione per commemorare la leggendaria apparizione della Vergine Maria sulla spiaggia di Candelaria.

L’antica leggenda racconta la storia di due pastori guanches incaricati di condurre il loro gregge nelle grotte per proteggerlo dal sole cocente. Tuttavia, quel giorno, il loro bestiame si rifiutò di entrare nelle caverne, agitandosi e mostrando un evidente disagio.

Sconcertati da questo comportamento insolito, i pastori alzarono lo sguardo e videro una statua di una donna con un bambino tra le braccia posta su uno scoglio vicino la riva dell’oceano.

Impauriti, fuggirono verso il palazzo di Re Acaymo a Chinguano, dove raccontarono quanto avevano visto al sovrano.

Il re, colto da un senso di curiosità e riconoscendo l’eccezionalità dell’evento, decise di affidare ai due pastori l’incarico di tornare sul luogo per prendere la statua. Quando la portarono al palazzo, il sovrano, guardando l’immagine della donna con il bambino, pensò immediatamente che si trattava di un oggetto di origine soprannaturale. La statua fu quindi trasferita in una grotta nelle vicinanze del palazzo del re, per conservarla con grande devozione.

I guanci non erano cattolici, veneravano le divinità del Sole e della Luna e le forze dalla natura. Quando però la Madonna Nera fu trovata, fu riconosciuta con il nome “Chaxiraxi”, che significava “madre del Sole, o madre degli dei”.

Successivamente un giovane di nome Anton, precedentemente catturato come schiavo dagli spagnoli e poi miracolosamente tornato nella sua terra natale, riconobbe nell’immagine sacra la Vergine Maria.

Poiché era stato battezzato nella fede cristiana durante il periodo della sua schiavitù, Anton condivise la sua conoscenza della fede cristiana con il re e la corte, introducendo così la comunità guanche alla figura della Vergine Maria come “La Madre del Sostenitore del Cielo e della Terra”.

La statua fu quindi trasferita nella grotta di Achbinico per consentire la pubblica venerazione di questa figura sacra, unendo la storia guanche alle nuove influenze cristiane.

Se vuoi visitarla, devi dirigerti dietro la Basilica seguendo la strada lungo la costa. All’estremità di questa pittoresca via, troverai l’Eremo di San Blas, un piccolo edificio bianco ed al suo interno una piccola grotta con una riproduzione dell’immagine della Candelaria.

La Plaza de la Patrona de Canarias

Questa piazza, situata davanti la Basilica, è una delle più grandi di tutto l’arcipelago ed è il luogo dove si incontrano i fedeli durante i loro pellegrinaggi e dove si volgono le feste più importanti della città.

Un tempo sotto questa piazza vi era una spiaggia, Playa de la Arena, e nel 1697 ospitò il Castillo de San Pedro, un forte di difesa che rimase in funzione fino al 1826.

Su un lato della piazza, un tempo vi erano delle antiche sculture realizzate in pietra vulcanica dall’architetto Alfredo Reyes Darias e che nel 1993 furono spostate lungo Avenida de los Menceyes e sostituite da delle statue in bronzo ideate dallo scultore José Abad.

Queste rappresentano gli antichi re dell’isola, i 9 re dei Guanches a cui i canari sono molto legati perché rappresentano una parte importante della loro cultura.

  • Acaimo: mencey di Tacoronte (Monarca di Tacoronte)
  • Adjoña: mencey di Abona (Monarca di Abona)
  • Añaterve: mencey di Güímar (Monarca di Güímar)
  • Bencomo: mencey di Taoro (Monarca di Taoro)
  • Beneharo: mencey di Anaga (Monarca di Anaga)
  • Pelicar: mencey di Icode (Monarca di Icode)
  • Pelinor: mencey di Adeje (Monarca di Adeje)
  • Romen: mencey di Daute (Monarca di Daute)
  • Tegueste: mencey di Tegueste (Monarca di Tegueste)

Oltre alle statue, Alfredo Reyes Darias realizzò anche la Fontana dei pellegrini posta vicino l’ingresso principale della Basilica. Quest’opera si distingue per il mosaico che rappresenta la Vergine della Candelaria in uno dei suoi miracoli.

Oltre alle cose da vedere appena descritte, ciò che secondo me rende incredibile questa piazza è la sua apertura sull’oceano, regalando un paesaggio unico e caratteristico.

Esplorando i dintorni della basilica, potrai ammirare gli edifici coloniali e le strade acciottolate che ti faranno sentire come se stessi facendo un tuffo nel passato.

Casa Las Miquela

Di recente ho scoperto che La Candelaria è conosciuta anche per la produzione della ceramica tradizionale, della filatura e della tessitura. Infatti in questa città è presente il Centro di Ceramica, Casa Las Miquela, situato in una casa tradizionale e qui vi è la possibilità di conoscere la storia e lo stile di vita dei ceramisti. Si può osservare dal vivo il lavoro degli artigiani che ancora oggi tramandano questo antico mestiere.

E’ presente anche un negozio dove poter acquistare questi oggetti realizzati interamente a mano, pezzi unici ed esclusivi da utilizzare nei momenti quotidiani.

Devo dire che è un luogo che non conoscevo e che spero di recuperare la prossima volta che vado a Tenerife. Mi affascina molto l’idea di poter vedere di persona in che modo vengono realizzate determinate opere, ammirare la manualità nel lavorare la ceramica. È per me un arricchimento culturale ed un’esperienza molto interessante che consiglio di non perderla.

Meraviglie naturali: le spiagge e i punti panoramici

Oltre alla sua storia ricca di fascino, La Candelaria vanta anche una natura incontaminata e paesaggi spettacolari. Lungo la costa, potrai godere ed ammirare diverse spiagge di sabbia vulcanica nera che si estendono a perdita d’occhio, ideali per rilassarti e prendere il sole.

Ecco alcuni luoghi da non perdere:

Playa de las Arenas

È una delle più conosciute per la sua tranquillità e la sua bellezza naturale. Una spiaggia di sabbia nera che con l’acqua cristallina forma un contrasto unico. E’ particolarmente indicata per la sua balneabilità in quanto essendo più riparata presenta delle acque calme dove poter nuotare, adatta quindi per le famiglie e per i bambini. Inoltre questa spiaggia ha anche diversi servizi, come bar, ristoranti, negozi di souvenir e noleggio di attrezzature per gli sport acquatici. Molto bella anche la passeggiata sul lungomare che ti permette di avere una visuale d’insieme del luogo.

Puerto Pesquero de Candelaria e Plaza de los Pescadores

Il porto di La Candelaria è situato di fronte al Municipio e alla Playa del Alcalde. Nonostante le sue dimensioni ridotte, questo porto cattura l’essenza marittima della zona.

La sua diga, lunga circa 200 metri, offre protezione alle imbarcazioni ed aggiunge un elemento scenografico al paesaggio portuale. Infatti le piccole barche dai colori vivaci, appartenenti ai pescatori del luogo, conferiscono al porto un’atmosfera autentica, vibrante e allo stesso tempo tradizionale.

Ma la cosa che mi ha più colpito è stato il panorama, uno dei più suggestivi dell’intera area. Dal porto infatti, si può ammirare la costa che si estende fino alla Basilica di Nostra Signora della Candelaria e la forza delle onde che si infrangono sulle rocce, creano uno spettacolo naturale e coinvolgente.

Di fronte al porto c’è Plaza de Los Pescadores che offre una finestra aperta sulla storia marittima e sulla tradizione della pesca nell’area. Questa piccola piazza costiera è più di una semplice passeggiata; è un omaggio affettuoso al passato peschereccio di La Candelaria.

Infatti, anticamente, questa piazza era il cuore pulsante del mercato del pesce di Candelaria. Qui, i pescatori locali portavano il loro pescato che veniva venduto direttamente sulle imbarcazioni, aggiungendo un tocco di vitalità ed immediatezza all’esperienza di acquisto.

Ho scoperto di recente che per ricordare queste azioni di vita quotidiana del passato è stata realizzata una statua in bronzo composta da 3 figure principali: tre donne di età diverse, che cercano di rappresentare l’infanzia, la giovinezza e la vecchiaia. Le tre figure guardano il porto, in attesa dell’arrivo delle barche per pulire e distribuire il pescato.

Penso che sia un progetto molto interessante, infatti permette di rendere un meritato omaggio alle persone invisibili della costa, alle pescatrici, ai pescivendoli, ai raccoglitori di molluschi, ai braccianti il cui operato è stato fondamentale nel lavoro a bordo delle navi e nei processi di approvvigionamento, mantenimento, trasformazione e circolazione dei prodotti della pesca.

Con questa scultura si vuole ricordare che un legame con la storia e con le donne del comune, nobilitando la loro pratica professionale e recuperando il ruolo della pesca artigianale e del mare come fonte di cibo e risorse economiche. Inoltre, si vuole rivendicare il lavoro delle donne nell’attuale settore della pesca, nel quale svolgono anche lavori come armatori che sfidano gli stereotipi del passato, dimostrando che non esiste il genere sul lavoro.

Insomma una piazza intrisa di storia, capace di catturare l’essenza di quei momenti, quando la pesca era una pratica quotidiana ed il mercato un punto di incontro vitale per la comunità locale.

Se ti ritroverai a passeggiare sulla costa di La Candelaria attraverso la Plaza de los Pescadores ti sentirai a fare un salto indietro nel tempo, avvicinandoti quindi ad un’esperienza più autentica e lontana dal turismo di massa.

Playa del Alcalde

Un luogo che ti consiglio di non perdere è Playa del Alcalde, una piccola spiaggia a ferro di cavallo, riparata dalle onde con frangiflutti alle due estremità. Questa caratteristica la rende ideale per le famiglie con bambini al seguito e godersi quindi una giornata di relax nell’oceano. Inoltre vicino la spiaggia ci sono dei giardini, un’area giochi per i bambini ed una piccola Churreria dove potrai degustare i churros, le tipiche frittelle spagnole.

Queste sono solo alcune delle principali attrazioni che puoi visitare a La Candelaria. Ricorda di immergerti nella cultura locale, provare la gastronomia tipica e godere dei paesaggi che questa città, come del resto tutta l’isola di Tenerife, sa offrire. Perditi tra le stradine tipiche e fai lunghe passeggiate sulla costa per scoprire tanti piccoli angoli nascosti.

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Elena Vizzoca

Ciao! Mi chiamo Elena e sono una fotografa freelance. Ho seguito manifestazioni sportive nazionali e internazionali, concerti, spettacoli e moda. La mia passione per i viaggi mi ha portato ad ampliare il mio sito fotografico, inserendo la sezione travel, dove, attraverso le mie foto, racconto le mie esperienze di viaggio e le mie emozioni.

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