Il terzo giorno in Giappone, lo abbiamo dedicato alla magnifica città di Nara, famosa soprattutto per la presenza di numerosi cervi che circolano liberi ed indisturbati nel parco principale.
Questi splendidi animali sono considerati dei sacri messaggeri e vengono venerati secondo la religione Shintoista.
Secondo la leggenda infatti, Takemikazuchi-no-Mikoto, il Kami (divinità) del santuario di Kashima, fu inviato al Santuario Kasuga di Nara recandosi su di una cerva bianca e da allora furono considerati sacri.
Nara, dichiarata patrimonio dall’UNESCO, è stata la prima capitale del Giappone dal 710 al 794, regnata da imperatori buddisti.
Come raggiungere Nara da Osaka
Il mezzo più comodo per raggiungere Nara è senza ombra di dubbio il treno. Si sà, i trasporti giapponesi sono sempre puntuali e ben organizzati.
Partendo, quindi, dal nostro hotel di Osaka, ci siamo diretti verso la stazione di Osaka-Namba con la Loop Line. Da qui si ha poi la possibilità di scegliere tra due treni, la JR Yamatoji Line e la Kintetsu Nara Line.
Noi abbiamo scelto la seconda che ci ha portato direttamente alla Kintetsu Nara Station in circa 39 minuti. Il costo del biglietto è stato di 560 Yen.
Pausa colazione prima della visita a Nara
Una volta scesi dal treno, un profumo inebriante cattura la nostra attenzione e ci ha fatto ricordare che non avevamo ancora fatto colazione.
Ci siamo quindi fermati a “Vie de France”, un panificio/caffè francese, dove è possibile fare una colazione a buffet davvero molto fornito.
Sono presenti diversi contenitori con tantissimi prodotti, dai cornetti ai muffin, dalle tortine a vari tipi di pane. Ci si serve da soli, si prende un piatto e si sceglie quello che si vuole.
È una catena nata in Francia, ma molto diffusa in Giappone e vi consiglio di provarla perché si mangia benissimo.
Alla scoperta di Nara
Consumata la nostra colazione, usciamo dalla stazione e percorriamo la strada di fronte all’ingresso, piena di ristorantini, pizzerie, casette tipiche giapponesi ed una zona commerciale ricca di negozietti.
Siamo poi arrivati ad un laghetto con delle tartarughe e da amante di questi magnifici animali, mi sono fermata ad ammirarli. Qualcuna che nuotava, altre che prendevano il sole, impossibile per me da non fotografare… 😀
Ci siamo diretti poi, lungo un viale che ci ha portato al tempio buddista Kofuku-ji, costituito dalla pagoda Gojū-no-tō, alta 5 piani (la seconda più alta del Giappone) e da diverse strutture tra cui la Golden Hall che è l’edificio principale del tempio.
Il parco dei cervi di Nara
Procedendo verso la pagoda e girando a sinistra ci siamo ritrovati nel parco di Nara, dove siamo stati circondati da numerosi cervi.
Siamo rimasti molto sorpresi dal fatto che questi animali selvatici sembrano non paura dell’uomo, anzi sono a proprio agio tra i numerosi turisti.
Con un po’ di furbizia, sanno che potrebbero ottenere facilmente un gustoso spuntino.
Potete divertivi a dar loro da mangiare, ma solo i biscottini acquistabili all’interno del parco e provare a “salutare un cervo”. Sorprendentemente questi animali selvatici potrebbero rispondere al vostro saluto con un inchino, proprio come da etichetta giapponese.
Ci siamo fermati, quindi, per ammirarli da vicino, accarezzarli e fare qualche scatto per poi proseguire verso il tempio più famoso di Nara, il Todai-ji.
Il Todai-ji, il tempio più famoso di Nara
Percorrendo la strada principale, ci si ritrova davanti alla porta Nandaimon che è sorvegliata da due grandi statue rappresentanti i re guardiani Nio.
Al di là della porta, ci siamo subito immersi in un bellissimo parco con un laghetto e gli immancabili cervi, qualcuno che passeggiava, qualcuno che si godeva un po’ di risposo disteso sull’erba.
Arrivati di fronte al Todai-ji ci si rende conto di quanto sia imponente.
Considerato patrimonio dell’UNESCO, il tempio contiene edifici e statue dichiarati tesori nazionali, come ad esempio la statua di bronzo gigante del Grande Buddha, alta 15 metri e situata nella sala principale (Daibutsuden).
Questa sala è considerata come l’edificio realizzato totalmente di legno più grande al mondo.
Visitando il tempio, ad un certo punto ci si imbatte in una colonna con un buco sul fondo.
Ci siamo soffermati, quindi, a guardare come molte persone cercassero di oltrepassarlo.
Questo buco è grande come la narice della statua del Buddha e si narra che chi riesce a passare da una parte all’altra con l’intero corpo, riceverà l’illuminazione divina nella prossima reincarnazione.
L’impresa non è semplice perché il passaggio è piccolo, ma in molti ci provano tanto che si crea la fila.
Il resto della giornata l’abbiamo trascorsa in tranquillità, girando per le strade e i negozi di Nara.
Per mangiare c’è l’imbarazzo della scelta, noi ci siamo fermati in un ristornate tipico prima di ritornare al nostro hotel di Osaka.
Se siete quindi tra Osaka e Kyoto, prendetevi almeno una mezza giornata per visitare Nara perché ne vale davvero la pena.
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