
Proseguendo il nostro tour nella bellissima città di Kyoto, abbiamo lasciato alle nostre spalle il Kinkaku-ji (il padiglione d’oro) e ci siamo diretti alla fermata dell’autobus, per raggiungere il Fushimi Inari, una tappa per noi era imperdibile (specialmente per Davide). Infatti ancor prima di procedere con l’organizzazione del nostro viaggio in Giappone, sapevamo che questa visita sarebbe stata inserita nel nostro itinerario.
Cos’è il Fushimi Inari

Prima di raccontare la nostra esperienza, vorrei dedicare questa parte per spiegare cos’è il Fushimi Inari.
Situato nella zona sud di Kyoto, risulta essere il santuario shintoista più importante dedicato a Inari (la Dea del riso). Su tutta la zona del santuario si possono trovare numerose statue raffiguranti la volpe che, secondo la religione shintoista, è la messaggera di Inari e custodisce nella sua bocca la chiave di accesso al granaio del riso.
La cosa particolare di questo luogo sono i “torii”, i tipici portali rossi che si trovano sparsi in tutto il Giappone. L’attrazione principale, infatti, è un sentiero caratterizzato da più di 5000 torii donati dai fedeli.
Un po’ di street food

Vicino il santuario abbiamo trovato una stradina colma di bancarelle per lo street food e, un po’ per l’acquolina in bocca, un po’ incuriositi, non abbiamo potuto far a meno di provare qualcosa.
Si può trovare di tutto, dagli spiedini di carne e pesce ai tipici dolci giapponesi; noi abbiamo assaggiato un paio di yakitori (spiedini di carne), i nikuman (panini con carne di manzo e maiale cotti al vapore) e i mochi (dolce tipico giapponese a base di riso), al matcha e ai fagioli rossi.
Un misto di profumi e sapori incredibili, particolari e decisi, che non deluderanno sicuramente gli amanti dello street food.
Alla scoperta del Fushimi Inari

Percorrendo la strada dai mille colori, si arriva ad uno degli ingressi del santuario, davanti ad esso un grande Chōzuya, un padiglione dove i fedeli si lavano le mani e la bocca per purificare se stessi prima di entrare nel tempio.
Sempre nella zona del santuario, potete trovare diversi edifici dove è possibile incontrare le “miko” che si dedicano alla vendita di talismani, amuleti e altro.
Qui potete acquistare anche dei piccoli torii sui cui scrivere un desiderio o una speranza per poi appenderlo all’ingresso del Fushimi Inari.

Saliamo delle piccole scale e sulla destra eccolo che appare, il famoso sentiero rosso. Un luogo che ci ha lasciato letteralmente senza parole, un luogo dalla bellezza unica e irripetibile.
Dopo aver scattato qualche foto qua e là e alle ragazze con lo yukata, le vediamo percorrere il sentiero sotto i magnifici torii rossi.

Avendo altre mete da visitare, per essere onesti, non siamo arrivati fino alla fine del percorso e ci siamo fermati a metà, dove è comunque possibile avere una bella vista di Kyoto dall’alto.
Nel prossimo articolo scopriremo l’antico quartiere di Kyoto: Gion.
Salva questo post su Pinterest


Se vi va, leggete anche gli altri articoli sul Giappone
- Non solo sushi: i piatti della cucina giapponese
- Tokyo: una passeggiata da Takeshita Street di Harajuku a Parco Yoyogi
- La suggestiva Kamakura
- Akihabara, l’anima nerd di Tokyo
- Finalmente Tokyo: arrivo a Ikebukuro
- Dotombori, il quartiere dello street food di Osaka
- Nara: alla scoperta della città dei cervi
- Kyoto: l’antico quartiere Gion
- Kyoto: il Fushimi Inari e lo spirito della volpe
- Alla scoperta di Kyoto, l’antica Capitale del Giappone: il Kinkaku-ji