
Torno di nuovo nel Gargano per parlarvi di uno dei Borghi più belli d’Italia.
Sto parlando di Vico del Gargano, in provincia di Foggia, conosciuto anche come il borgo dell’amore. Ne avevo già parlato in occasione di San Valentino nell’articolo “Vico del Gargano: San Valentino e il borgo dell’amore“, in caso vogliate approfondire l’argomento.
Situato nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, a metà tra la costa e la Foresta Umbra, risulta essere una meta ideale se si vuole avere una vacanza completa tra mare, borghi e natura.
Infatti da questo borgo è possibile raggiungere sia la foresta in circa 30 min, sia le spiagge delle frazioni di Calenella e San Menaio in circa 10 min, ma anche la bellissima Vieste che dista 30 km da Vico.




Troverete anche molte case abbandonate, vicoli ad arco usati per sorreggere le case soprastanti, scalinate esterne che portano all’ingresso delle abitazioni e porte dove un tempo c’erano le stalle, ma anche molte chiese, strutture medievali e musei.
La nascita di Vico
La storia di questo borgo risale al 970 quando i mercenari slavi cacciarono, per conto dei Bizantini, i Saraceni dal Gargano.
Per ricompensare questa vittoria, il capo degli Slavi ottiene le terre liberate e ne diventò il proprietario. Così, radunò gli abitanti e costituì un villaggio, in latino vicus, gruppo di case, e da allora rimase questo nome, Vico.
Esiste anche una leggenda sulla nascita di questo borgo, secondo la quale sarebbe l’antica Gargano che fu fondata da Diomede.
Nell’XI secolo i Normanni conquistarono il Gargano e costruirono il primo castello a Vico, che fu successivamente ampliato da Federico II di Svevia nel 1240. Da allora ci fu per questo borgo medievale un’importante rinascita.
Nel 1386 nasce la prima e antica confraternita, tramandata da generazioni da allora fino ad oggi, “la Confraternita di Santa Maria dello Spedale”.
Cosa fare a Vico del Gargano
Per gli amanti della cultura e dell’arte, Vico è sicuramente una meta da non perdere. Infatti, diverse sono le cose da vedere e fare in questo borgo medievale.
Il primo consiglio che mi sento di darvi è quello di perdervi tra i vicoli, in quanto molto particolari e pittoreschi.
Vicolo del Bacio

Una tappa da non perdere è il Vicolo del Bacio, situato vicino la Chiesa di San Giuseppe.
Un vicolo largo solo 50 cm e dove gli innamorati si danno appuntamento in occasione della festa del patrono San Valentino.
Si chiama del bacio perché, a causa del suo piccolo spazio, le coppie che ci passano sono quasi costrette a “sfiorarsi”.
Cinta muraria e Castello Normanno-Svevo-Aragonese
La zona vecchia, composta dai quartieri di Civita, Terra e Casale, è circondata da una doppia cinta muraria caratterizzata da circa 20 torri circolari difensive.
Ma il cuore del borgo è il Castello Normanno-Svevo-Aragonese che domina sugli accessi degli antichi quartieri di Civita e Terra. Di forma quadrangolare, è stato inizialmente costruito come base difensiva per poi diventare una dimora signorile. Nel corso dei secoli ha subito vari cambiamenti a causa delle diverse influenze, mutandone quindi la struttura originaria. Ne è rimasta intatta solo la Torre di Via del Castello.

Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta
Molto importante è la Chiesa Matrice in stile romanico-pugliese dedicata alla Beatissima Vergine Assunta, la chiesa più antica di Vico.
Situata vicino al Castello, è dotata di un campanile di forma quadrangolare e da un portale in pietra viva che funge da accesso. Il suo interno è composto da una navata principale e due laterali e contiene ben 11 altari, tra cui quello di San Valentino, il patrono della città.
Convento dei Frati Cappuccini
Situato poco fuori dal centro storico, questo convento è caratterizzato da un’architettura molto semplice, ma al suo interno sono presenti importanti opere d’arte e di grande valore, tra cui la “Madonna degli Angeli” di Andrea Vaccaro, la “Madonna del latte” di Ippolito Borghese e un importante Crocifisso in legno.
Chiesa di Santa Maria Pura

La Chiesa di Santa Maria Pura è stata costruita subito dopo le mura di cinta, sotto il quartiere Civita e fa da guardia ad un torrente che genera il fiume Asciatizzi.
La storia di questa chiesa è molto particolare perché la sua edificazione si deve ad un miracolo ricevuto da un pastorello sordomuto. Egli, dopo aver incontrato la Madonna, riacquistò l’udito e i genitori per ringraziarla, costruirono un santuario che fu poi successivamente trasformato nell’attuale Chiesa di Santa Maria Pura. Il suo nome è dato per via di un’usanza religiosa, quella di seppellirvi le vergini e i fanciulli, come scritto nel Libro dei defunti custodito nella Chiesa Madre.
Nel 1386 questa chiesa fu vistata da San Vincenzo Ferreri che vi istituì la prima confraternita dedicata a Santa Maria dell’Ospedale. Fu anche sede dei Cavalieri Teutonici.
Chiesa di Santa Maria del Suffragio
Questa chiesa, conosciuta anche come Chiesa del Purgatorio, è una parte molto importante del borgo, in quanto custodisce il Sacro Legno della Croce che viene esposta il Venerdì Santo.
In questo luogo, nel 1700 si riunivano i membri dell’Accademia degli Eccitati, un gruppo di illuministi tra sacerdoti, dottori, padri cappuccini e fisici.
Se volete scoprire qualcosa in più su questa accademia, vi consiglio di leggervi l’articolo “L’unica Accademia illuminista di Capitanata del XVIII secolo non è più l’araba fenice.” di Teresa Maria Raunzino.
Palazzo Della Bella
Di proprietà di una famiglia nobile di Vico, il palazzo merlato è stato fatto costruire da Ignazio Della Bella nel XX secolo e anche se di più recente costruzione è particolare perché richiama il Palazzo Vecchio di Firenze. E’ disposto su due piani ed è caratterizzato da due piccole torri circolari.

Museo Trappeto Maratea e Museo Civico Archeologico “Francesco Delli Muti”
Oltre alle numerose chiese e alle architetture medievali, non posso non citare questi due interessanti musei. Il museo Trappeto, allestito all’interno di un antico “trappeto”, ossia un frantoio di olive, dove è possibile ammirare e conoscere tutto ciò che ruota attorno alla coltura delle olive. Quindi vedrete le antiche presse, la macina e altri strumenti che si usavano un tempo. Infine c’è anche un’area dedicata alla vita quotidiana e alla cucina monacesca.
Il Museo Civico Archeologico “Francesco Delli Muti”, invece è disposto su due piani in cui sono esposti tanti reperti risalenti al paleolitico inferiore, al mesolitico, al neolitico ed all’età del ferro. Troverete quindi ceramiche, frecce, lance, fibule di corredi tombali, monili e oggetti in ambra.
Da questo museo è possibile accedere alla Biblioteca comunale che contiene ben 13.500 libri, tra cui circa 2.750 libri antichi.
Sono quindi conservati importanti volumi e manoscritti cinquecentini, ‘600, del ‘700 e dell’ ‘800.
La necropoli di Monte Puci e la necropoli di Monte Tabor
La necropoli del Monte Pucci fa parte del Comune di Vico del Gargano e si trova tra tra San Menaio e Peschici. Questo luogo, secondo i ritrovamenti di due ampolle di vetro e di un anello d’oro con la figura di Diomede, dovrebbe risalire all’età paleocristiana ed è composta da migliaia di loculi disposti intorno a circa 26 ipogei e gallerie intricate che sfociano in spazi più ampi.
La necropoli del Monte Tabor invece si trova nella zona sud-orientale di Vico del Gargano, all’epoca era la periferia, ma oggi pieno centro abitato. A differenza dell’altra necropoli, in questa sono presenti delle tombe a pozzo che purtroppo furono in parte saccheggiate. Fortunatamente furono ritrovati e rinvenuti alcuni reperti, come oggetti in bronzo e vasellame di varia tipologia, custoditi ad oggi nel Museo Civico Archeologico.
I Dintorni di Vico del Gargano
Di cose da vedere e fare in questo bellissimo borgo ce ne sono tante, ma se non dovesse bastarvi, potreste concedervi delle gite nei dintorni di Vico.
Per gli amanti della natura, consiglierei sicuramente una visita una visita nella vicina Foresta Umbra, di cui ne ho parlato nell’articolo “Il polmone verde del Gargano: la Foresta Umbra”.
Oppure potreste optare per il Torrente Romondato, situato tra Ischitella e Vico del Gargano, che nel corso degli anni ha creato dei veri e propri canyon. Attualmente questo fiume è in secca, quindi è tranquillamente visitabile ed è anche una meta ideale per scattare magnifiche foto.
Se siete invece amanti del mare, vi consiglio sicuramente di recarvi nella spiaggia di San Menaio, piccola frazione di Vico. E’ situata tra Rodi e Peschici, risulta essere una meta turistica con una sabbia chiara e finissima con stabilimenti balneari e locali.
Non perdetevi, poi, la spiaggia di Calenella che, anche se attrezzata con lettini ed ombrelloni, risulta essere una spiaggia più selvaggia e sorge in un’insenatura dominata dal Monte Pucci.
Infine, ci sono sempre le vicine Vieste e Peschici che vi consiglio assolutamente di visitare.

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