Poco prima delle festività natalizie vi avevo lasciato con l’articolo “Ritorno a Parigi: Montmartre, Basilica del Sacro Cuore e il Giardino del Lussemburgo”, ma la nostra permanenza nella capitale francese non era ancora conclusa.
Dopo aver terminato il nostro lavoro all’evento sportivo “3×3 Europe Cup”, il nostro quinto giorno lo abbiamo dedicato a delle lunghe passeggiate tra le strade della città.
Abbiamo cercato degli angoli meno noti, ci siamo addentrati in alcune stradine caratteristiche per poi dirigerci verso mete più gettonate.
Passage de Jouffroy e Passage des Panoramas
La nostra prima tappa sono stati questi splendidi passaggi coperti non poco lontani dal nostro hotel. Si tratta di due gallerie costruite in metallo e vetro e dotate di una copertura a cupola. Sono due splendidi “passage” piuttosto frequentati e ognuno di loro ha delle peculiari caratteristiche.
Il Passage de Jouffroy è caratterizzato da tanti negozietti particolari, come ad esempio quello che vende e restaura libri antichi, quello dedicato agli oggetti di arredamento di una volta, come lampadari di cristallo, candelieri e quant’altro oppure ancora quello specializzato in giocattoli antichi o in vecchie riviste cinematografiche. Inoltre, troverete anche il Grevin, il famoso museo delle cere.
Il Passage des Panoramas è simile all’altro, ma contiene anche due sale circolari coperte sulla cui cupola sono raffigurati dei paesaggi. Da qui prende il nome appunto di Panoramas. Questa seconda galleria è forse la più frequentata anche perché è ricca di ristorantini e caffetterie molto carine e particolari. Noi ad esempio ne abbiamo trovato uno che ricorda la forma di un vagone del treno sia visto dall’esterno che dall’interno. Due gallerie insomma che consiglio assolutamente di visitare.
Moulin Rouge
Da questi due splendidi passaggi ci siamo diretti verso l’ex quartiere a luci rosse Pigalle, vicino a Montmartre, per ammirare il famoso Moulin Rouge, il locale di cabaret simbolo della Belle Époque e della danza francese “Cancan”.
Questo luogo, oggi diventato un vero e proprio monumento, è stato realizzato nella base di un vecchio mulino a vento del ‘600.
Tutto rigorosamente rosso fuoco, fu poi costruito sulla struttura un finto mulino a vento sempre dello stesso colore, un locale che di certo non passa inosservato e che spicca da lontano.
Petit Palais
Da Place de Clichy abbiamo poi preso la metropolitana per scendere alla fermata Champs-Elysées Clémenceau dove abbiamo potuto ammirare lo splendido monumento storico, il palazzo del Museo delle Belle Arti, le Petit Palais.
Progettato da Charles Girault, fu costruito insieme al Grand Palais e al Ponte Alessandro III in occasione dell’Esposizione Universale del 1900. Al suo interno sono presenti numerose opere d’arte di Delacroix, Monet, Manet, Moreau, Renoir e molti altri.
Purtroppo il palazzo era chiuso, ma ne abbiamo approfittato per fotografare la sua bellissima struttura esterna per poi fare una passeggiata nel giardino degli Champs-Elysées adiacente.
Champs Elysées
Si tratta di un lungo viale alberato di circa 2 km che va da Place de La Concorde fino a Place de l’Étoile.
Gli Champs Elysées sono divisi in due parti. La prima è dedicata ai giardini al cui interno troverete dei ristoranti, due teatri e due musei (Le Petit Palais e le Grand Palais). La seconda parte, invece, è quella più commerciale, una zona di lusso ricca di negozi di alta moda, cinema, ristoranti e caffè eleganti, un ambiente dunque totalmente diverso dalla prima parte del viale.
Qui troverete grandi vetrine chic, Le Galeries Lafayette Champs-Elysées e palazzi interi di grandi firme, come quello di Louis Vuitton e di Dior.
Una passeggiata piacevole durante tutto l’anno non c’è che dire, ma è nel periodo natalizio che gli Champs Elysées vi sapranno sorprendere. Un viale ricco di tante decorazioni e addobbi, luci colorate e mercatini di Natale.
Place Charles-de-Gaulle e Arc du Triomphe
Continuando sugli Champs-Elysées si giunge infine ad una delle piazze più grandi di Parigi, Place Charles-de-Gaulle. Viene chiamata anche Place de l’Étoile (piazza della stella), perché dal centro di questa piazza circolare si diramano ben 12 strade che vanno a formare appunto una stella.
Ma questa piazza, simbolo della Repubblica, è conosciuta soprattutto per il suo monumento storico posto nel mezzo, il magnifico Arc du Triomphe, voluto da Napoleone Bonaparte per celebrare la vittoria nella battaglia di Austerlitz.
Quando siamo andati noi, l’Arco era tutto coperto e transennato. Inizialmente pensavamo che fosse l’ennesima ristrutturazione, visto che molti monumenti erano in restauro. La cosa, però, ci sembrava alquanto strana, visto che c’erano molti giornalisti e cameraman che documentavano il monumento. Così, un po’ ascoltando alcuni passanti, un po’ consultando internet, abbiamo capito che si trattava dell’ultima opera di Christo, artista bulgaro scomparso a maggio 2020.
Il suo ultimo desiderio era quello di rivestire l’Arc de Triomphe, così come già avvenuto per altre sue grandi opere. Ricordo le Mura Aureliane di Via Veneto a Roma nel 1974, Pont Neuf a Parigi nel 1985, il Richstag in Germania nel 1995 e la sua opera più conosciuta “The Floating Piers”, un pontile galleggiante rivestito da un telo giallo sul Lago di Iseo nel 2016.
Per l’installazione sull’Arc du Triomphe sono stati utilizzati 25.000 metri quadrati di tessuto in polipropilene blu-argento riciclabile e tremila metri di corda rossa.
Devo dire che, nonostante avevamo il desiderio di vedere l’Arco in tutta la sua bellezza, siamo stati fortunati ad assistere, se pur da lontano, all’inaugurazione di quest’opera, un evento storico che non si ripeterà più.
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