Come ogni mattina parigina, ci svegliamo di buon ora e carichi come muli delle nostre attrezzature fotografiche. Nonostante il peso sulle spalle, siamo felici di uscire e di andare alla scoperta della città.
La mattina del terzo giorno ci dirigiamo, sempre a piedi, verso il quartiere Montmartre, uno dei più belli ed amati di Parigi. Percorriamo diverse stradine, principalmente in salita, per raggiungere la bellissima Basilica bianca in cima alla collina.
Ma prima di arrivare alla nostra destinazione, bella e maestosa di fronte a noi, facciamo una piccola deviazione alla ricerca di un localino in cui fare colazione.
Ci addentriamo, quindi, tra le stradine di Montmartre e incuriositi da un tipico cafe bistrot all’angolo entriamo e ci accomodiamo ad un tavolo.
Le Progres è un locale molto carino situato sulla strada che porta alla Basilica dagli ambienti rustici e dai tavoli di legno su cui sono presenti dei disegni.
Dopo aver mangiato il classico cornetto e il loro tipico pane al burro e marmellata, usciamo ed esploriamo i dintorni. Cattura la nostra attenzione una piazzetta alberata con tanti tavolini appartenenti a dei ristoranti della zona e un edificio sullo sfondo. Bello ed incorniciato tra gli alberi!
Théâtre de l’Atelier
Ci avviciniamo all’edificio e scopriamo che si tratta di un teatro, le Théâtre de l’Atelier, classificato monumento storico il 22 marzo 1965.
Questo teatro nasce intorno al 1822 quando Seveste, drammaturgo e direttore di teatro della prima metà del XIX secolo, ne avvia la sua costruzione.
In quel periodo fa emergere diversi teatri tra cui anche quello di Montparnasse, ma questo, chiamato inizialmente come Théâtre Montmartre, è il primo ad emergere.
È qui che lui e la sua troupe si esibisce e per questo è chiamato anche come “Teatro Studentesco“.
Diciassette anni dopo il teatro passa nelle mani dell’attore Dullin, il quale durante la guerra mondiale, lo chiude e apre al suo posto un cinema di 600 posti.
Nel 1922 però questo edificio torna alla sua funzione di origine e viene ribattezzato da Dullin come Théâtre de l’Atelier.
L’edificio visto dall’esterno è piuttosto semplice per i canoni parigini, ma attira decisamente l’attenzione per la sua collocazione in questa bella piazzetta circondata dagli alberi. Di fianco all’entrata un cartello che spiega la storia del teatro.
Basilique du Sacre Coeur
Continuiamo lungo la nostra strada e non appena svoltiamo l’angolo, eccola di nuovo lì, imponente, maestosa e bianchissima che sovrasta la città dalla sua la collina e mostra fiera tutto il suo splendore.
La storia della Basilica del Sacro Cuore inizia nel 1870 quando la Francia sta perdendo la guerra contro la Prussia. Per questo motivo cercano di trovare accordi con l’imperatore Bismarck, ma i parigini non sono d’accordo e si organizzano autonomamente nella seconda Comune di Parigi.
Da qui iniziano una serie di rivolte, la prima iniziata proprio sulla collina di Montmartre, ma la Comune dopo pochi mesi viene repressa e per espiare ai sacrilegi commessi nel sangue, si decide di costruire la Basilica come opera riparatoria.
In stile romanico-bizantino, la basilica è visibile da diversi punti della città ed è uno dei simboli di Parigi. La sua pietra bianca (pietra di Château-Landon (Seine-et-Marne)) è un travertino resistente al gelo, molto calcareo e ogni volta che è a contatto con l’acqua, la pietra si sbianca totalmente e diventa lucida.
Saliamo le lunghe scalinate per raggiungere la cima della collina e ne approfittiamo per scattare qualche foto sia della Basilica sia di Parigi vista dall’alto.
Dopo una breve sosta, decidiamo di avvicinarci all’ingresso composto da tre archi ed entriamo.
Al suo interno si nota subito il bellissimo mosaico dorato dietro l’abside e la cupola centrare alta circa 83 metri. La sua pianta è a croce greca e gli interni della Basilica sono piuttosto spogli, ad eccezione del mosaico e delle bellissime vetrate ai lati.
Montmartre e i pittori
Usciamo dalla Basilica e percorriamo la strada al suo fianco dove troviamo una graziosa stradina con negozietti di souvenir e stampe della città. Già da qui si iniziano ad intravedere i famosi pittori del quartiere.
La passeggiata prosegue addentrandoci sempre più in diversi vicoli e ci divertiamo a scattare sempre più foto, fino a quando poi raggiungiamo una piazzetta, la Place de Tertre, nel cuore di Montmartre.
Una zona davvero pittoresca con tanti artisti che dipingono e che attirano la nostra attenzione. Resto diversi minuti ad osservarli, rapita ed incantata dalla loro maestria quando poi decido di immortalarli in qualche scatto.
Gestita dal comune di Parigi dal 1980, questa piazzetta attrae numerosi turisti incuriositi appunto dagli artisti che dipingono e mostrano le loro opere. Se si vuole, si può anche chiedere di farsi fare un ritratto, un souvenir decisamente originale da riportare a casa.
Un luogo dunque di incontro per i pittori, i ritrattisti, i caricaturisti e i musicisti, un luogo che ha preso vita nel 1800 quando decidono di mettere radici in questo quartiere realizzando un vero e proprio centro culturale di all’epoca.
Molti importanti artisti passano di lì, pittori come Van Gogh, Picasso, Renoir, Degas e molti altri. Un luogo in cui nascono alcuni movimenti artistici come l’Impressionismo e il Surrealismo.
Percorrendo il perimetro di Place de Tertre, notiamo anche la Galerie de Montmartre, una galleria d’arte dove vengono esposte sculture, dipinti e fotografie.
Le mur des je t’aime (il muro dei Ti Amo)
Continuiamo il nostro percorso seguendo le indicazioni di Google Maps per raggiungere il Muro dei Ti Amo, situato alle pendici della collina di Montmartre in un piccolo giardino.
Viene realizzato nel 2000 dal calligrafo Fédéric Baron e dall’artista murale Claire Kito, un muro composto da 612 piastrelle blu su cui c’è scritto “Ti Amo” in diverse lingue del Mondo, 250 lingue per la precisione. Una parete di 10×4 metri che per l’artista ha un significato ben preciso.
Il muro di per se rappresenta la divisione e la separazione e per questo viene scelto, un modo per simboleggiare il sentimento più bello, l’amore.
Il tempo passa e noi siamo costretti ad interrompere la nostra visita a Parigi. Da questo bellissimo quartiere quindi ci dirigiamo verso i Giardini Trocadero per lavorare al 3×3 Europe Cup.
Jardin du Luxembourg (Il Giardino del Lussemburgo)
Il giorno seguente decidiamo di fare un unica tappa presso il Giardino del Lussemburgo, uno dei più grandi e noti giardini di Parigi.
Un’oasi di pace dove poter passare una giornata in totale relax, seduti comodamente in una delle tante sedie disposte intorno al laghetto per prendere il sole, leggere un libro o ascoltare musica.
Potete anche passare una giornata al Giardino anche solo per praticare sport, composto infatti da un’area attrezzata e da percorsi per correre.
I più piccoli invece possono approfittare del lago artificiale per divertirsi a far navigare le piccole imbarcazioni a vela che potete noleggiare da un venditore vicino al lago.
Costruiti nel 1612 da Jacques Boyceau per la principessa Maria de’ Medici, sono i primi giardini ad essere influenzati dal barocco italiano, tant’è che come fonte di ispirazione viene preso come modello il Giardino di Boboli di Firenze, dove la principessa passò l’infanzia.
Un luogo ricco di vegetazione, statue e fontane, come ad esempio la Fontana dei Medici, probabilmente una delle più belle del parco.
Infine, di grande impatto è l’edificio posto di fronte al lago, una struttura risalente al XVII secolo costruito per volere di Maria de’ Medici e che dal 1958 è la sede del Senato francese.
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