Come già detto in altre occasioni, il Molise è una piccola regione e poco conosciuta, ma risulta essere una fonte inesauribile di sorprese.
Una regione composta prevalentemente da piccoli paesini che si immergono in perfetta armonia con la natura. Una natura ricca e con vaste aree protette come ad esempio la Riserva Naturale di Collemeluccio – Montedimezzo Alto Molise.
UN PICCOLO CENNO STORICO
Il bosco di Collemeluccio era di proprietà del Duca D’Alessandro di Pescolanciano fino a quando il Banco di Napoli lo vendette alle famiglie del posto. Nel tempo questo territorio fu frazionato più volte, ma dal 1968 fino al 1977, la Guardia Forestale è riuscita a ricompattare la riserva, recuperando 363 ettari.
Nel 1977, il bosco di Collemeluccio, insieme al nucleo di Montedimezzo, furono riconosciuti come un’unica Riserva della Biosfera entrando a far parte del programma MAB (L’uomo e la biosfera) dell’UNESCO.
L’obiettivo del MAB è quello di promuovere il rapporto dell’uomo con la natura attraverso le buone pratiche dello sviluppo sostenibile.
Ad oggi, questa riserva si estende sui territori di 7 comuni in provincia di Isernia: Carovilli, Chiauci, Pescolanciano, Pietrabbondante, Roccasicura, San Pietro Avellana e Vastogirardi, per una superficie totale di 25.000 ettari.
UN’ ESCURSIONE NELLA NATURA
Ma torniamo a noi! La nostra escursione è partita da Termoli e giunti a Pescolanciano, ci hanno atteso i Carabinieri della sezione Forestale che ci hanno guidato fino al centro visite del Reparto Biodiversità di Isernia.
Ci siamo divisi in gruppi e ogni gruppo aveva 2 guardie forestali che ci hanno accompagnato per tutto il percorso all’interno del bosco.
Ci sono diversi percorsi da prendere, ma quel giorno purtroppo il tempo non era di migliori e per questo motivo abbiamo potuto prendere solo un paio di sentieri.
Il primo è stato l’S4, il Sentiero Colle Gendarme, che ci ha condotti fino all’Antico Forno dei Carbonai, dove un tempo producevano i carboni per le caldaie a legna.
A tenerci compagnia durante la nostra escursione erano presenti due splendidi micini. Sono riuscita a fotografarne solo uno perché l’altro, ogni volta che posizionavo la macchina fotografica, si avvicinava per cercare le coccole 😀
Il sentiero ci ha poi portati fino al Belvedere Colle Gendarme per ammirare il panorama del territorio molisano. Per via del maltempo, purtroppo non si vedeva granché, ma conto di tornarci in primavera.
Dall’S4 abbiamo poi preso il Sentiero Centrale (S3), un sentiero ad anello che ci ha riportato fino al punto di partenza.
Tutti i sentieri della Riserva sono facilmente percorribili e quindi adatti a tutti, grandi e piccini. Avendo, però, un fondo argilloso, si consiglia di utilizzare delle scarpe adeguate, soprattutto in caso di mal tempo quando il terreno potrebbe diventare scivoloso.
La particolarità di questa Riserva è la presenza della specie rara di Abete bianco che ne occupa circa l’80%. La guida di ha spiegato che le radici di questo albero crescono in parte all’esterno del terreno e per questo più fragili, rischiando la caduta in determinate condizioni meteorologiche. In effetti, di tanto in tanto ci siamo imbattuti in qualche albero caduto.
Nonostante il tempo non ci ha permesso di intraprendere altri sentieri, l’escursione è stata divertente ed interessante, tanto da creare la giusta atmosfera per delle foto più suggestive.
La cosa che mi ha colpito di più è stato il profumo degli alberi e della natura così intenso e i ciclamini immersi nelle foglie di edera che ricoprivano alcuni tronchi.
Passare una giornata all’aria aperta ed immergersi nella natura permette sicuramente di rilassarsi e di allontanarsi dal solito tram tram delle città. Insomma un’escursione che non lascerà delusi gli amanti della natura.
Per ulteriori informazioni vi lascio il link al sito ufficiale della Riserva.
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