Alla scoperta di Termoli, una città sulla costa del Molise – Parte 2

Alla scoperta di Termoli, una città sulla costa del Molise – Parte 2

Torno ancora una volta nella piccola regione del centro sud, il Molise, per completare il racconto su Termoli, una città che si affaccia sul Mar Adriatico.

Vi avevo parlato di tutti i punti d’interesse principali che si trovano all’interno del “Paese Vecchio”, il borgo che sorge su un promontorio a picco sul mare.

In questo articolo, invece, vediamo cosa vedere nella zona nuova, quella al di fuori delle mura, per scoprire qualcosa in più sulla città adriatica.

Il trabucco

Il trabucco - Termoli

Andando verso il litorale nord troverete una passeggiata ai piedi del Castello Svevo e sotto le mura di cinta del borgo una struttura molto particolare. Assomiglia in qualche modo ad una libellula che si posa sul mare.

Si tratta di un’antica macchina da pesca composta da una passerella, da dei lunghi bracci in legno a cui sono attaccate le reti da pesca e di un argano con il quale vengono fatte scendere e salire le reti.

I trabucchi permettono quindi di pescare senza addentrarsi in mare aperto e questo dava la possibilità ai pescatori di lavorare anche in condizioni meteo-marine averse.

Ne esistono diversi sulle cose del basso Adriatico, li trovate dall’Abruzzo fino alla Puglia e secondo alcuni storici pugliesi questi congegni furono importati dai Fenici.

Questa struttura è visibile anche da altri punti di Termoli, come ad esempio da sopra il muraglione, dal Belvedere dei Fotografi e da Piazza Sant’Antonio.

Piazza Sant’Antonio

Piazza Sant'Antonio - Termoli

La piazza è un altro punto panoramico molto frequentato. Si affaccia sul Mar Adriatico e da lì è possibile ammirare il profilo del Borgo Antico, il Trabucco, le spiagge e tutto il litorale nord fino ad arrivare al golfo di Vasto e alle montagne abruzzesi della Maiella.

Ad oggi è divisa in due parti, in quella pedonale dove, come detto prima, c’è il punto panoramico ed una fontana dedicata a Sant’Antonio composta da due blocchi.

Su quello inferiore ci sono dei bassorilievi raffiguranti quattro pesci, una rana, un polpo e un mollusco.

Nella parte superiore invece c’è un giovane che si staglia imponente e che trattiene 4 lunghi pesci intento a domarli.

Dalla bocca della rana, dei pesci e del polpo escono 12 zampilli d’acqua e un centrale che va verso l’alto e che fuoriesce dalla bocca del pesce trattenuto dal giovane.

Dall’altro lato della piazza è presente il Municipio ed un’ampia area per i parcheggi delle auto.

Ma Piazza Sant’Antonio non è sempre stata così come la vedete oggi. Prima degli anni ’50 infatti era la villa Comunale della città, con tanto di recinzione, aiuole ed alberi, un vero e proprio giardino chiamato comunemente come “Villa del popolo”.

Su un lato, dove oggi c’è la Galleria Civica vi era l’ex Chiesa di Sant’Antonio.

Negli anni ’50 poi decisero di trasferire in questa piazza il Municipio (all’epoca Palazzo Uffici) che un tempo si trovata in Piazza Insorti d’Ungheria e per questo trasformarono la Villa Comunale in quello che è oggi.

Piazza Mercato e Piazza Insorti d’Ungheria

Comunemente chiamate le due piazzette, questi due luoghi, insieme al Corso Nazionale, possono essere definiti come il cuore della città, ricche di bar, ristoranti e pizzerie e dove la gente si raduna per passare le serate in compagnia, per cenare ed ascoltare musica.

Piazza Insorti d’Ungheria

Piazza Insorti d'Ungheria

Chiamata comunemente come la Piazzetta per le sue ridotte dimensioni, un tempo ospitava il Municipio (Palazzo Uffici), anche se l’ingresso all’appartamento è sito in Corso F.lli Brigida.

All’epoca della Seconda Guerra Mondiale, a Termoli ci fu una battaglia che si concluse con la ritirata dei tedeschi. Gli inglesi e l’amministrazione della città quindi presero il comando e stabilirono il loro quartier generale all’interno di un appartamento che era e lo è ancora oggi caratterizzato da un balconcino (quello che si trova sopra il bar “Le delizie del grano”) e che si affaccia su Piazza Insorti d’Ungheria.

Fino agli anni ’50 questo edificio rimase il Palazzo del Municipio fino a quando fu poi trasferito in Piazza Sant’Antonio.

Piazza Mercato

Piazza Mercato - Termoli

Questa piazza viene chiamata così perché è proprio qui che fu tenuto il primo mercato “fuori le mura” per volere di Federico II di Svevia nel 1239.

Attualmente ospita diversi ristoranti e pizzerie che nel periodo estivo, molto spesso, organizzano serate di musica dal vivo per intrattenere i propri ospiti durante la cena.

Entrambe le due piazzette hanno mantenuto nel corso degli anni, la struttura di un tempo.

I mercati rionali

I mercati rionali sono i luoghi in cui i termolesi cercano i prodotti regionali, freschi e genuini. Non so voi, ma quando viaggio cerco sempre di visitare i mercati locali per capire meglio il luogo e le usanze e per immergermi tra i profumi dei prodotti.

Se passate in uno di questi mercati troverete frutta, verdura, formaggi, pane, uova, cereali ed il nostro freschissimo pesce, tutto a km 0.

Il “Mercato di San Timoteo” è aperto tutti i giorni in Corso Fratelli Brigida e prende il nome dalla chiesa adiacente.

A Termoli c’è anche un altro mercato che però si svolge solo ogni martedì, venerdì e sabato e si trova in via Montecarlo, inoltre ogni martedì c’è anche il mercato con tante bancarelle di abiti, scarpe, accessori per la casa e quant’altro.

Infine il primo sabato di ogni mese si svolge in Piazza Giovanni Paolo II la Fiera a cui partecipano anche venditori provenienti da altre regioni.

Se volete acquistare i prodotti migliori vi consiglio di recarvi al mercato molto presto perché rischiate di non trovare molto, soprattutto se avete intenzione di acquistare il pesce fresco.

Il porto e le Tremiti

Il porto di Termoli

Il porto di Termoli è un punto importante per tutta la regione Molise perché è anche l’unico porto presente.

Da qui parte tutta l’industria della pesca, notevole fonte di ricchezza per la città. Al porto troverete 36 imbarcazioni tra motopescherecci, vongolare, piccole imbarcazioni e paranze, le tipiche barche a strascico.

La particolarità di quest’ultima sta nella sua modalità di pesca; la rete a strascico viene manovrata da due imbarcazioni che strisciando cattura i pesci da frittura ed i molluschi. Si chiamano Paranze proprio perché lavorano insieme (deriva da “paro” ossia coppia).

Oltre ad essere adibito alla pesca, il porto termolese è anche un’importante collegamento con le vicine Isole Tremiti, raggiungibili in circa 40 min.

Attracco per le Isole Tremiti - Porto di Termoli
Il porto di Termoli

In estate inoltre il porto si anima in occasione della festa patronale di “San Basso” ed alla fine mese di agosto richiama migliaia di persone per la sagra del pesce, pronti a degustare la frittura e ad assistere ai fuochi d’artificio.

Infine il porto ospita anche un cantiere navale e le sedi della Capitaneria di Porto e dell’Agenzia doganale.

Il porto turistico Marina di San Pietro

Dal porto di Termoli, andando verso sud raggiungerete l’elegante porto turistico “Marina di San Pietro” capace di accogliere circa 300 imbarcazioni.

Per chi possiede una barca e vuole raggiungere Termoli, sappiate che il porto turistico offre diversi servizi, come i servizi igienici e docce, il guardiano, il wi-fi, il distributore di benzina, e la predisposizione per i disabili.

Troverete anche un bar/ristorante sul mare con terrazza dove degustare piatti a base di pesce.

Corso Nazionale e le statue dei personaggi illustri

Dal Castello Svevo si raggiunge poi il Corso Nazionale, che insieme alle due piazzette è il cuore pulsante della città.

E’ proprio qui che la gente ci concentra per lunghe passeggiate, per incontrarsi con gli amici, bere qualcosa insieme tra i locali presenti o semplicemente per guardare le vetrine dei negozi e fare shopping.

Lungo il corso troverete inoltre 3 statue dedicate a 3 personaggi illustri termolesi.

Statua “Carlo Cappella”

Partendo dalla fine della strada troverete la statua dedicata a “Carlo Cappella”, noto pittore, poeta e storico termolese e da cui ho preso alcuni fatti storici raccontati in questi due articoli su Termoli.

Nato nel 1926, compose numerose poesie in vernacolo termolese, scrisse manoscritti sulla storia della sua amata città e realizzò anche numerosi dipinti ed illustrazioni. A lui è dedicata anche la Torretta Belvedere di cui vi avevo parlato nell’articolo “Alla scoperta di Termoli, una città sulla costa del Molise – Parte 1”.

Statua “Benito Jacovitti”

Benito Jacovitti era un famoso fumettista e illustratore nato a Termoli nel 1923.

È il padre del famoso cowboy “Cocco Bill” e di tanti altri personaggi.

Uno dei più importanti autori di fumetti italiani del Novecento, ha ricevuto numerosi premi e alcuni personaggi hanno fatto parte dei Caroselli televisivi.

Il suo tratto ha uno stile personale e particolareggiato con dettagli surreali – come i salami o i vermoni – che ne rappresentano uno degli aspetti identificativi più noti.

La statua di bronzo a lui dedicata è posta a circa metà del Corso Nazionale di Termoli.

Statua “Gennaro Perrotta”

Gennaro Perrotta è un noto grecista, filologo classico e traduttore italiano nato a Termoli nel 1900. Conseguì la maturità a soli 16 anni e ben presto divenne preside del Liceo Classico Mario Pagano di Campobasso. Divenne anche un professore di letteratura greca nell’università di Roma.

Scrisse un centinaio di opere tra cui “Disegno storico della letteratura greca”, un libro molto usato nei licei classici.

La statua è stata posta lungo il Corso Nazionale di Termoli, nei pressi di Piazza Vittorio Veneto.

Piazza Vittorio Veneto (Piazza Monumento)

Questa piazza si trova all’inizio di Corso Nazionale e viene considerata come il salotto della città. Delineata da aiuole e panchine è qui che si radunano i bambini per giocare e gli adulti per attimi di relax. Un punto di incontro per cittadini e turisti che desiderano fare una sosta o semplicemente prendere qualcosa di fresco in uno dei locali presenti.

Al centro di Piazza Vittorio Veneto, un tempo conosciuta come Piazza Benito Mussolini, s’innalza il Monumento ai Caduti termolesi della Seconda Guerra Mondiale ed è proprio per la presenza di questa struttura che viene chiamata affettuosamente Piazza Monumento.

Il Monumento, inaugurato nel 1926, è caratterizzato da un piedistallo in pietra bianca su cui è eretto un gruppo in bronzo raffigurante un milite romano che difende una Matrona (simbolicamente rappresenta Termoli). Lei a sua volta poggia la mano sulla testa del legionario in segno di protezione.

Entrambe le statue schiacciano un mostro marino che rappresenta il nemico. Sul piedistallo un’incisione scritta dal professor Gennaro Perrotta:

“Ai suoi eroi di terra e di mare
nella grande guerra delle nazioni
morti santamente per l’Italia
insegnando ai concittadini che difendere la patria
è dovere morire per lei
è vivere in eterno.
Termoli riconoscente”.


– Gennaro Perrotta –

Infine è facilmente visibile un grande edificio che si affaccia sulla piazza e che attualmente ospita la Scuola primaria Principe di Piemonte. Fu costruita in epoca fascista ed un tempo ospitava l’ospedale militare durante la guerra. Sulla facciata è ancora possibile notare i fasci littori e l’indicazione dell’anno in cui è stata costruita.

Le spiagge

Per gli amanti del mare, Termoli è dotata di due litorali:

  • uno a sud (Rio Vivo) dotato di ampi spazi, lidi attrezzati ed una piacevole passeggiata;
  • uno a nord (Cristoforo Colombo, spiaggia di Sant’Antonio) da cui si può ammirare il Castello Svevo ed il Borgo antico sul suo promontorio.

E’ proprio sulla spiaggia sotto le mura che nacque il primo stabilimento balneare, in un’epoca in cui ancora nessun’altra spiaggia del Basso Adriatico ne era dotata.

Era caratterizzata da circa 20 cabine su palafitte in mezzo al mare, raggiungibili da un pontile che terminava con una spaziosa rotonda.

In seguito venne poi costruito il primo stabilimento in muratura che catturò l’attenzione per la sua dimensione.

Era composto da un grande ingresso, un salone che veniva utilizzato come ristorante, sala da ballo e sala ricevimenti, un terrazzo sopraelevato ed un centro cabine.

Oggi le due spiagge sono le attrazioni principali della giornata dove passare qualche ora in totale relax, spiagge dalla sabbia fine e morbida adatta in modo particolare ai bambini e agli sportivi.

Il Macte

Il Macte, Museo di Arte Contemporanea di Termoli

Se invece siete amanti dell’arte, non perdetevi il Macte, il Museo di Arte Contemporanea che ha come obiettivo la promozione della cultura e la crescita responsabile e sostenibile dei territori nei quali opera.

Questo museo, oltre ad avere una mostra permanente sull’arte contemporanea, organizza spesso eventi di diverso genere, mostre, attività educative, incontri con artisti e fotografi.

Ma del Macte ve ne avevo già parlato in due articoli distinti, il primo in occasione del 62mo Premio Termoli ed il secondo per la mostra fotografica di Lisetta Carmi. Se siete curiosi di seguito vi lascio i link nel caso vogliate leggerli.

Il Macte si trova in Via Giappone, fuori dal centro storico, ma non molto distante ed è possibile raggiungerlo anche a piedi nel caso vogliate fare una passeggiata.

‘A Madonn’ a llunghe

Foto dal sito Il giornale del Molise

Se venite in auto, non perdetevi il Santuario di Santa Maria della Vittoria che noi termolesi chiamiamo ‘A Madonn’ a llunghe per via del pellegrinaggio verso il Santuario.

La piccola chiesetta fu costruita nel 1545 dai Padri Cappuccini per volere dei cittadini e si trova a circa 2 km dal Termoli, sulla strada che porta a San Giacomo degli Schiavoni.

Il Santuario di Maria SS.ma della Vittoria è stata realizzata su una collina, il luogo più alto della valle del Sinarca ed al suo interno è presente un dipinto anonimo del 1500 che raffigura Maria della Vittoria.

Questo santuario viene festeggiato ogni anno durante il Martedì dell’Angelo, il giorno dopo la Pasquetta per ricordare un avvenimento accaduto nel 1566.

In quell’anno, circa 7000 Turchi saccheggiarono la costa Abruzzese e le Isole Tremiti e non contenti si spinsero anche verso Termoli. I cittadini, vedendoli arrivare lasciarono tutto e fuggirono nelle vicine campagne. I turchi vedendola abbandonata si sfogarono con la Cattedrale restaurata dal re di Napoli saccheggiandola ed incendiandola. In quella occasione pare che abbiano anche rubato una grossa campana dedicata a Santa Caterina (ma di questo ne parlerò in un altro articolo).

Per questo motivo, durante il Martedì dell’Angelo, viene ricordato il pellegrinaggio fatto dalle persone che fuggirono e si rifugiarono nel Santuario.

Ancora oggi, da tutte le chiese della città, si va al Santuario a piedi pregando e cantando, si celebra la messa e poi si festeggia insieme agli amici con un picnic nei campi vicini.

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Elena Vizzoca

Ciao! Mi chiamo Elena e sono una fotografa freelance. Ho seguito manifestazioni sportive nazionali e internazionali, concerti, spettacoli e moda. La mia passione per i viaggi mi ha portato ad ampliare il mio sito fotografico, inserendo la sezione travel, dove, attraverso le mie foto, racconto le mie esperienze di viaggio e le mie emozioni.

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