
Vorrei iniziare una serie di racconti su una città che mi ha piacevolmente colpito, Torino visitata per la prima volta l’anno scorso.
Una città con tanto da vedere, che mi ha portato tra le strade e le piazze di una delle città storiche e più importanti d’Italia.
Ho visitato diverse chiese e piazze, il Palazzo Reale, il mercato centrale, il famoso Museo Egizio che da tanto speravo di vedere e molto altro.
Tutte mete che ti parlerò nei prossimi articoli, ma in questo vi voglio dare un piccolo suggerimento, voglio farti conoscere una piccola chicca che ti consiglio di non perdere.
Oggi ti porto in un famoso Caffè nato nel 1763 come bottega dell’acquacedratario e confettiere Giuseppe Dentis. Sto parlando del “Caffè Al Bicerin” situato in Piazza della Consolata e che ha visto il passaggio di numerosi personaggi illustri nel corso degli anni.
La storia del Caffè Al Bicerin

Quando Giuseppe Dentis apre la sua piccola bottega, l’arreda con delle semplici panche e tavoli di legno. In seguito viene edificato il palazzo dove attualmente risiede il Caffè e in quella occasione assume l’aspetto elegante che ancora oggi possiamo ammirare.
I tavolini ed il banco di marmo, le boiseries, le vetrinette che si alternano agli specchi, il pavimento in legno e i serramenti in ghisa sono rimasti intatti, originali e documentano la tipica atmosfera delle cioccolaterie torinesi dell’800.
Le cose che mi hanno colpito di più sono state il bancone con la vetrine pensile sul fronte e alle sue spalle quegli scaffali in legno con i vasi dei confetti.


Per un momento mi è sembrato di tornare indietro nel tempo immaginando le dame torinesi che si fermano Al Bicerin per prendere un caffè o una cioccolata calda durante le loro passeggiate.
Anche se una volta i caffè erano frequentati da uomini, questo luogo straordinario divenne ben presto un locale unico nel suo genere. Infatti la sua gestione passa nelle mani delle signore. Il Bicerin era la meta perfetta e preferita da un pubblico femminile anche per il fatto che di fronte è presente il Santuario della Consolata.
Le dame infatti si sentono protette e a loro agio e le specialità servite dal locale sono quelle di una tipica cioccolateria-confetteria con poche bevande alcoliche.
Per diversi anni in questo locale le donne si possono mostrare sole in pubblico e passare qualche momento di relax degustando biscottini al burro e il tipico bicerin.
Un grande riconoscimento è dato a Maritè Costa che subentra nella gestione del locale nel 1983 e che lo porta a diventare un luogo conosciuto ed amato nel mondo, tanto da ottenere, nel 2001, il titolo di “Miglior Bar d’Italia” dalla nota rivista Gambero Rosso nella sua prima edizione Guida ai Bar.
Il Bicerin

Il bicerin è l’invenzione sicuramente più amata del locale. Si tratta di un’evoluzione della bevanda settecentesca “bavareisa” a base di caffè, cioccolato, latte e sciroppo e veniva servito un grandi bicchieri.
Agli inizi gli ingredienti del bicerin venivano serviti in bicchieri separati e solo successivamente furono uniti in un unico bicchiere.
All’epoca c’erano tre varianti:
- pur e fiur che sarebbe simile al nostro attuale cappuccino
- pur e barba, caffè e cioccolato
- ‘n poc ‘d tut (un po’ di tutto), ossia con tutti gli ingredienti insieme.
L’ultima variante fu quella più apprezzata tanto che prevalse sulle altre e che arrivò quindi fino ai giorni nostri.
Oggi viene servito in un bicchiere di vetro senza il manico e da quest ne prende il nome (bicerin, appunto bicchierino).
Questa bevanda è diventata famosa tanto da diventare uno dei simboli di Torino.
I personaggi illustri
Sono diversi i personaggi illustri che sono passati in questo locale, Conte Camillo Benso di Cavour è uno di questi.
Essendo laico e anticlericale, si dice che il Conte attendeva l’uscita della famiglia reale dal Santuario della Consolata invece di accompagnarla al suo interno. Egli si sedeva al tavolino sotto l’orologio e controllava l’ingresso del santuario da dietro le tendine.
Il tavolino dove Cavour si sedeva è ancora lì presente e se si è fortunati ci si può accomodare per degustare un magnifico bicerin.

Alexandre Dumas padre parla del bicerin in una lettera dicendo di essere una delle cose da non perdere di Torino.
La bevanda fu celebrata anche da Friedrich Nietzsche che visse a Torino e dove scrisse L’Anticristo, Il crepuscolo degli idoli ed EcceHomo e da Giacomo Puccini, il quale racconta nelle sue memorie che ogni tanto faceva una passeggiata per andare al caffè.
Ma oltre a Cavour, Nietzsche e Puccini, anche i sovrani, la regina S.A.R. Maria Josè e il re S.A.R. Umberto II passarono al Caffè Al Bicerin prima ritirarsi in esilio nel 1946. Nel locale è presente una lettera di ringraziamento dell’ex sovrano.
Con il passare degli anni il locale ha visto passare anche altri personaggi, come gli scrittori Guido Gozzano, Italo Calvino, Mario Soldati, Giuseppe Culicchia ed Umberto Eco che nel suo romanzo “Il Cimitero di Praga” descrive dettagliatamente il Caffè Al Bicerin, utilizzato come ambientazione di una parte del libro.
Infine ancora, Gianni Agnelli, Erminio Macario, Carlo Campanini, Wanda Osiris, Mario Merz, Pina Bausch, Susan Sarandon sono e sono stati clienti del Caffè Al Bicerin che ogni tanto viene anche utilizzato come set cinematografico.
Conoscere il Caffè Al Bicerin è stata decisamente una bella scoperta, un locale dalla storia interessante.
La mia presenza non è stata un caso, ma sono stata accompagnata dallo zio di Davide, il mio compagno, che vive a Torino.
Amante della storia, dell’arte e della cultura in generale, ci ha condotti in questo splendido locale per conoscere la sua storia ed assaggiare la famosa bevanda, il bicerin.
Caffè Al Bicerin
Locale Storico d’Italia dal 1763
Piazza della Consolata, 5
10122 Torino – Italia
Tel +39 011 4369325
www.bicerin.it

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